DTA e Comune di Bari sottoscrivono l’adesione al progetto europeo delle Smart Cities

Il vice sindaco di Bari, Eugenio Di Sciascio, e il presidente del Distretto tecnologico aerospaziale (Dta), Giuseppe Acierno, in occasione del Mam (Mediterranean aerospace martching) svoltosi a settembre 2021 nell’aeroporto di Grottaglie,  hanno sottoscritto l’adesione al Knowledge Partners Statement of Intent sul Multilevel Governance of the Urban Sky dell’UAM Initiative Cities Community (UIC2). Si tratta di una adesione che permette al Comune di Bari di essere tra le città del progetto europeo delle smart cities, sostenuto dalla Commissione europea, al quale sinora in Italia ha aderito solo il Comune di Torino. Il vicesindaco Di Sciascio ha sottolineato «il grande lavoro svolto negli ultimi anni in collaborazione con il Distretto tecnologico aerospaziale e con il presidente Acierno per sostenere progetti di innovazione da mettere a disposizione della pubblica amministrazione e dei cittadini. Si tratta di un lavoro che ha dato importanti risultati e che il Comune di Bari vuole continuare a rafforzare, consolidando gli obiettivi ottenuti sinora, a cominciare dalla realizzazione del Drone living lab e della Casa delle tecnologie», ha detto Di Sciascio. Il progetto “Casa delle tecnologie emergenti dell’area metropolitana di Bari”, finanziato per circa 5 milioni di euro dal Ministero dello Sviluppo economico nell’ambito del Programma di supporto tecnologie emergenti, è partito ad aprile scorso con partner di progetto Università degli Studi di Bari Aldo Moro, Università LUM Giuseppe Degennaro, Meditech, Distretto tecnologico Aerospaziale, CNR, Consorzio ASI di Bari, Exprivia, AMT e TIM.

Il progetto ha come principale obiettivo la realizzazione, nella città metropolitana di Bari, di un hub dell’innovazione in grado di sperimentare nuove tecnologie e protocolli operativi con particolare riferimento al tema della guida autonoma e semiautonoma di veicoli terrestri e aerei attraverso l’utilizzo delle reti di nuova generazione con l’ausilio di tecniche di Intelligenza Artificiale e di IOT (Internet of this, internet delle cose) in una prospettiva che vede Bari come living lab a scala urbana. Il finanziamento del progetto casa delle tecnologie è arrivato come risultato del progetto Drone living lab che coinvolge il Comune di Bari, l’Enac e il Distretto Tecnologico pugliese con l’obiettivo di sviluppare e testare soluzioni e servizi innovativi basati sull’uso di droni e satelliti nell’ambiente urbano. Il Drone living lab rappresenta la cornice in cui svolgere iniziative, progetti e attività già contrattualizzati dal Distretto tecnologico aerospaziale, con l’utilizzo di droni e satelliti nella città di Bari in attività di monitoraggio della qualità delle acque e delle discariche a mare, dei cambiamenti del soil sealing (impermeabilizzazione del suolo), della microzonizzazione termica, della gestione dei voli di missione di droni per il controllo del territorio in genere.

Sono quattro gli ambiti di azione sui quali si interverrà all’interno del Drone living lab: 1) i veicoli, con l’utilizzo di piattaforme UAS, intelligenza artificiale, propulsione, GNSS, infrastrutture PNT; 2) le infrastrutture con riferimento a vertiporti, accesso all’energia; 3) lo spazio aereo per definire i regolamenti necessari all’utilizzo dello stesso e per testare i servizi U-Space e le certificazioni relative; 4) la comunità, per verificare accettabilità sociale, privacy, etica, aspetti assicurativi, servizi e modelli di business.

“La collaborazione tra Comune di Bari e Dta”, spiega il presidente Acierno, “si sviluppa partendo dal progetto Sapere – Servizi aerospaziali per le aree metropolitane-, il cui obiettivo è la progettazione di servizi operativi erogati da una piattaforma a supporto dell’Urban Control Center che il Comune di Bari sta realizzando per il monitoraggio del proprio territorio e che potrà comprendere anche l’area metropolitana. I servizi si basano sull’osservazione della Terra con l’ausilio dei satelliti Sentinel, i cui dati saranno elaborati dalla piattaforma Rheticus, e su rilievi ad alta risoluzione con sistemi pilotati da remoto (SAPR) che permettono un’analisi più accurata e in tempo reale delle effettive condizioni del territorio. I dati satellitari consentono, infatti, di controllare vaste aree del territorio in maniera continuativa nel tempo.

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