Airbus Defence and Space ha affidato ad Avio Aero la commessa per la fornitura di 120 propulsori a turboelica da utilizzare sul sistema aereo a pilotaggio remoto destinato ad attività di sorveglianza e per operazioni che coinvolgono la sicurezza europea.
Il Dta ha offerto un contributo nell’attività di ricerca e sviluppo e nei test di prova del nuovo motore contrattualizzando 45 giovani ingegneri e sviluppando una stretta collaborazione con UniSalento e Politecnico di Bari.
La Puglia avrà un ruolo sempre più centrale nel progetto (su cui sono impegnate Francia, Germania, Germania e Italia) di realizzazione dell’Eurodrone o Male (Medium Altitude Long Endurance), un sistema aereo a pilotaggio remoto, a media altitudine e lunga durata, con capacità versatili e adattabili che lo rendono la piattaforma perfetta per missioni di intelligence, sorveglianza, acquisizione obiettivi e ricognizione o per operazioni che coinvolgono la sicurezza nazionale. L’Eurodrone permetterà investimenti per 7 miliardi di euro, complessivamente. Per l’Italia la quota di ricadute in termini di attività sull’intero progetto è di 1,9 miliardi di euro, con un ruolo importante per Leonardo Spa, (impegnata nel progetto Eurodrone come azienda italiana della Difesa insieme alla tedesco-ispanica Airbus Defence and Space e alla francese Dassault Aviation) ha annunciato che investirà 300 milioni di euro per implementare in Puglia di tutti i processi relativi alla tecnologia dell’ala dell’Eurodrone, con fabbricazione a Foggia e montaggio a Grottaglie.
Airbus, responsabile della selezione del fornitore del motore, ha scelto il Catalyst, proposto da Avio Aero per la propulsione del velivolo e l’accordo prevede la fornitura di 120 motori e la relativa manutenzione e service. Avio Aero ha superato la concorrenza del motore Ardiden TP3 della francese Safran.
Nella produzione del Catalyst (sinora sono stati realizzati 16 prototipi) hanno avuto un importante ruolo gli stabilimenti di Brindisi e Bari di Avio Aero: a Brindisi sono realizzate le parti del motore in additive manufacturing (grazie all’utilizzo di stampanti 3D); a Bari in collaborazione tra il laboratorio integrato multidisciplinare “Energy Factory Bari” di Avio Aero e il Politecnico di Bari, sul motore è stato testato il Fadec (Full Authority Digital Engine Control), un sistema di controllo integrato di elica e motore che assicura al pilota un miglior controllo e una maggiore reattività. La scelta del Catalyst, anch’esso non soggetto a certificazioni Usa) rafforza competitività del sistema aerospaziale pugliese e permette l’aumento dei posti di lavoro in particolare nello stabilimento di Brindisi, dove sono già impegnati circa 500 dipendenti.
“Siamo onorati di essere stati selezionati da Airbus per motorizzare il nuovo Eurodrone”, ha dichiarato Riccardo Procacci, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Avio Aero e GE Aviation Turboprop. “È un grande traguardo per la crescita e l’autonomia dell’intera industria aeronautica europea, così come per chi ha lavorato in questi anni al Catalyst. Abbiamo investito in persone, risorse e infrastrutture per iniziare sin da subito a supportare il programma e i nostri team in tutta Europa sono pronti a mettersi a lavoro”. Il lavoro degli ingegneri sul Catalyst e l’intera filiera produttiva sono e resteranno nell’eco-sistema produttivo europeo. I siti coinvolti nel programma sono: Avio Aero in Italia e Polonia, GE Aviation Turboprop (in Repubblica Ceca), GE Aviation Advanced Technology di Monaco (Germania) e il GE Engineering Design Center di Varsavia (Polonia).

Il Distretto tecnologico aerospaziale (Dta) ha contrattualizzato 45 ingegneri nell’attività di progettazione del Catalyst tra Bari e Brindisi. Al momento dell’avvio del Programma Catalyst, nel gennaio 2016, il Dta ha firmato una convenzione con la quale si impegnava a svolgere attività di “ricerca e sviluppo”. Su quelle attività hanno lavorato i giovani ingegneri contrattualizzati, con età media di 29 anni, i quali sono stati supportati da esperti accademici grazie a due accordi di collaborazione scientifica sottoscritti da Dta con Unisalento per le parti da Progettare nello stabilimento di Brindisi e con il Politecnico di Bari per la progettazione dei controlli. I rispettivi responsabili scientifici sono stati il professor Antonio Ficarella, direttore del Dipartimento di Ingegneria dell’Innovazione di Unisalento ed il professore Francesco Cupertino, oggi Rettore del Politecnico di Bari.
Numerose sono state le trasferte nella Repubblica Ceca in cui gli ingegneri del Dta hanno collaborato nella fase di impostazione del banco prova e di “live monitoring” durante i test ingegneristici del motore Catalyst. Gli ingegneri hanno partecipato a diverse campagne di test del primo motore assemblato e testato a banco a Praga e a Hradec Kralove. Per ogni campagna di test, prima di avviare il motore hanno svolto una funzione fondamentale nella verifica del sistema combustibile di cella e del motore e del corretto funzionamento della sensoristica. Ci sono state trasferte anche negli Stati Uniti d’America, presso Textron, per effettuare attività di integrazione hardware e software della centralina di controllo del motore Catalyst nel simulatore del Denali, l’aeroplano equipaggiato con il Catalyst. In Canada hanno svolto il Test di certificazione di Icing.

Il Catalyst, che nella sua versione civile sta affrontando due campagne di volo, è il primo turboelica nella storia dell’aviazione con componenti realizzate tramite additive manufacturing, che assicurano minor peso e maggior efficienza al motore. Grazie al rapporto di compressione di 16:1, il migliore del settore, il Catalyst garantisce una diminuzione dei consumi fino al 20%, una potenza di crociera e una capacità di carico maggiore del 10% e fino a tre ore in più di autonomia rispetto ai motori concorrenti nella stessa categoria.